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mercoledì 31 dicembre 2008

Secco o Dolce?

Cari ragazzi tanti auguri!

Breve post, giusto per dare un mio piccolo contributo prima della fine dell'anno.

Non so voi, ma a me le bollicine piacciono, soprattutto quelle francesi!!!! Però devo necessariamente spezzare una lancia a favore dello spumante e delle bolle italiane.
Vi consiglierei di dedicare un po' della quota bevande del cenone di fine anno allo spumante, dello champagne parleremo in un'altra occasione, magari con qualche recensione personale su alcune bottiglie stappate.

Perchè non iniziare il brindisi con un po' di brut, qualcosa di secco, che si sposa bene in genere sia con antipasti di mare che di terra, e poi è sempre ben augurale. Poi potete bere quello che volete, esagerate, non in quantità, in qualità, è l'occasione giusta, se non siete in molti.

Alla fine, quando arrivate al dolce, non fatevi confondere le idee da i soliti "il dolce, no grazie è da donna io preferisco il secco"...ma andate a cagare!!!!


DOLCE con DOLCE!!!!!

Magari, un mio consiglio, un bel moscato, sia spumantizzato che non, cercandolo magari in enoteca. Prezzo abbordabilissimo, poco invadente e leggero, l'ideale per la fine, soprattutto per quello che vi siete gustati prima!!!


Buon cenone e buon anno.

Ci sentiamo nel 2009, con gustosi argomenti!!!


Massimiliano


martedì 30 dicembre 2008

Parmigiano Reggiano o Grana Padano?

Molti di noi sanno già la risposta. Perchè alla fine quel che conta è quale ci piace di più...
In questo mio primo post proverò a spiegare come nascono le meravigliose forme e le differenze nella loro produzione in modo che, quale che sia la nostra scelta, possa essere un poco più consapevole.
Tutto chiaramente nasce dal latte di vacca. Signore vacche direi, principalmente frisone olandesi, selezionate perchè producono molto latte di buona qualità. Nella caldaia ne vengono messi 500 litri, che addizionati di sieroinnesto e caglio e portati alle giuste temperature, formano un coagulo che, dopo la rottura, viene raccolto e messo in due stampi che origineranno le due forme.
Pensate: due forme da 39-40 Kg a partire da 500 litri di latte...
La forma a questo punto, dopo avere sgrondato per bene il siero, deve essere salata per immersione in salamoia e poi può essere inviata a stagionatura. Non che vengano abbandonate, sia chiaro: durante il periodo di stagionatura il lavoro è molto, infatti le forme devono essere periodicamente spazzolate, per eliminare le muffe, e unte in modo da evitarne l'eccessivo essicamento di quella che diventerà la crosta.
Veniamo ora alle differenze tra questi due tipi di grana, le cui tecniche e regole di produzione sono descritte nei rispettivi disciplinari: partiamo dai 500 litri di latte che mettiamo in caldaia.
Nella produzione di Grana Padano in caldaia finisce, opportunamente scremato, il latte di una sola mungitura, cioè non possono essere mescolate quelle di sera e mattino.
Nel Parmigiano Reggiano la mungitura della sera viene fatta riposare tutta notte ed unita a quella del mattino.
Risultato: il latte del Parmigiano è lievemente più grasso, intorno al 2,4%.
Anche le vacche vengono trattate diversamente: infatti quelle del Parmigiano non possono mangiare insilati.
Dal punto di vista caseario ciò è fondamentale: infatti in questi insilati crescono batteri, che pur non essendo assolutamente nocivi, possono passare nel latte e quindi nel formaggio, originando fermentazioni indesiderate che potrebbero rovinare le forme. Immaginate una forma di grana con le occhiature della gruviera! Per evitare ciò il disciplinare del Grana Padano consente l'impiego di lisozima, un enzima battericida naturale, che noi abbiamo tra l'altro nella saliva e nelle lacrime.
Fino al 1991 utilizzavano la formaldeide, tossica e cancerogena, ma ottima di gusto!
L'ultima differenza è relativa alla stagionatura: almeno 9 mesi per le forme di Grana Padano, almeno 12 per quelle di Parmigiano Reggiano, che invecchia le sue forme anche per 36 mesi.
Concludo consigliando ai curiosi di provare il Parmigiano Reggiano prodotto con le vacche rosse reggiane, le vere madri di questo formaggio, magari bello stagionato, perchè con l'invecchiamento aumenta la degradazione proteica, offrendo più gusto e migliore digeribilità, e di provare il Bagos, formaggio del Trentino, memoria storica di come si produceva il Parmigiano tanti anni fa.

Saluti poeti!!

domenica 28 dicembre 2008

Ristorante Venelia feat. Il maialino da latte

Il ristorante Venelia si trova in viale della Resistenza, a Monti di Licciana Nardi (5 min da Aulla) ed è specializzato in piatti di terra. Il nome nasce come omaggio all'antico nome della località lunigianese. E' situato in un piccolo centro residenziale alle porte di Licciana. In un ambiente semplice ma carino, ci attavoliamo (io e altri quattro lupi affamati).


Poco dopo arriva la signora, che ci elenca i piatti del giorno. Optiamo per un antipasto della casa, gnocchetti all'anatra (io e Jimmy), cappellacci al capriolo (Mesci e Memmo) e di secondo maialino da latte.

L'antipasto è veramente infinito, con tante portate, tutte di terra che vanno da crostini a mini-sgabei con insaccati a tortine di verdura. I primi sono davvero ottimi, forse un punto più giusta la scelta dei cappellacci rispetto agli gnocchetti. Già ampiamente satolli, ci viene servita la portata finale: un maiale intero (sarà stato anche
da latte ma era veramente tanto), tagliato a rotelle che ci lascia veramente basiti. Io cerco di mangiarne il più possibile, ed è veramente squisito, tenero e saporito. Dopo quest'ultima prova di forza un bel sorbetto per depurare.

Ora la valutazione aspetta solo il conto, perchè in quanto a servizio, gusto e quantità era veramente eccellente. La cifra a testa si aggira su un onesto 30 euro a persona. Felici e sazi abbandoniamo il locale, ultimo cantuccio caldo in mezzo ad un ambiente freddo e inospitale a bordo della nostra polo. La frase più bella
l'ha detta un nostro amico : "Ma ci pensate che abbiamo mangiato un porco intero?" :)

Ringrazio la nostra collega Paola che ci ha consigliato il locale. Consiglio di fare come ha fatto lei cioè fare un tris di primi e uno di secondi per gustare al meglio i sapori del posto (che tra l'altro comprendono anche bufalo e altra cacciagione).


Riepilogo:

Nome: Venelia
Località: Monti di Licciana Nardi
Tel:0187/472106
Tipo: Piatti di terra con specialità cacciagione
Spesa: Antipasto (enorme), primo, secondo(enorme),sorbetto, vino della casa = 30 euro a testa
Punti di forza: Praticamente tutti
Punti deboli: Magari per una cena romantica non è proprio il massimo, visto che il locale è frequentato da "amici di Bob Dylan". Per la definizione di "amici di Bob Dylan" si consiglia la visione del film "Ricky e Barabba".



Asarvedan


venerdì 26 dicembre 2008

Buona la prima

Tocca a me lo speciale compito di inaugurare una lungaserie di post aventi come trade-union l'argomento cibo. Io e i miei validi colleghi vi accompagneremo in un viaggio enogastronomico alla scoperta della qualità che si cela dietro vari tipi di prodotti: vino, olio, champagne, formaggio, cioccolato, insaccati ecc ecc. Spesso vi saranno proposte anche recensioni di ristoranti della zona (provincia di La Spezia) per consigliare al meglio le vostre serate loculliane in compagnia. Questo blog è nato da una mia idea di mettere insieme le esperienze e conoscenze (scarse le mie, molto più edotti i miei colleghi) e pubblicarle online. A breve il primo vero post. Buona lettura


Asarvedan